Tre cose ci sono rimaste del paradiso: le stelle, i fiori e i bambini. 
                                                                                     

                                                                                        Dante Alighieri

 

RITRATTI DI BAMBINI

Ritratti di bambini

 

Gli studi lunghi ed approfonditi uniti all’ampia conoscenza della storia, della cultura e della tecnica ritrattistica che caratterizzano il mio percorso formativo, rappresentano gli strumenti che permettono alla mia anima di artista, ma anche di mamma e di amante del mondo e della vita di esprimersi ed esprimere, attraverso le vibrazioni, l’armonia dei colori e il tocco dei pennelli, l’essenza delle persone e dei bambini in particolare. 

 

 

 

 

Perché un ritratto?

 

L’origine del ritratto viene fatta risalire al racconto di Plinio il Vecchio nella Naturalis Historia (I secolo d.C.), dove si narra di una fanciulla innamorata che, dopo aver delineato su una parete l’ombra del volto del suo amato, prima che partisse per un lungo viaggio, lascia che il padre utilizzi tali i tratti come modello per creare una statua d’argilla…

 

Quello che il ritratto realizza è il desiderio di possedere per sempre l’immagine della persona, fermare nel tempo quel determinato sguardo, quel movimento delle mani, quell’atteggiamento del viso, quel sorriso particolare quel particolare tono del colore delle labbra e degli occhi e far sì che lo sguardo, catturato dall’immagine, sia ogni volta ricambiato dall’immagine stessa o meglio dallo spirito che in essa vive.

 

Il ritratto diventa, invero, un incontro e uno scambio d’amore.

 

Proprio per questo esso rappresenta da sempre un oggetto “magico”, simbolo di protezione e di eternità come se la traccia e l’immagine del corpo, che diventa materia sigillata in un opera d’arte, consentisse di superare la morte fisica.

 

È vero che i mezzi tecnologici aiutano oggi con molta semplicità ed economia a riprodurre la vita, ma lo spirito e la passione che guida il pennello dell’artista è tutt’altra cosa dal clik della macchina fotografica. L’arte della pittura e specialmente quella ad olio, non è istantanea come la fotografia: occorrono tante ore di dedizione per la creazione di un ritratto, essendo numerosissimi i passaggi necessari per esprimere fino in fondo la delicatezza e la morbidezza della pelle e lo scintillio degli occhi definiti “specchio dell’anima”.

 

La conoscenza del bambino attraverso la descrizione amorevole dei genitori mi permette di animare il ritratto ed estrapolare dalla semplice immagine l’invisibile spirito di umanità ed eternità proprio di ogni individuo e compiere, ogni volta, un vero e proprio viaggio avventuroso nel quale, con un incanto misterioso, scopro particolari segreti che imprimono all’immagine una speciale ed unica luce intrinseca.

 

Il ritratto è forse, quindi, un attimo di eternità ed il desiderio di quest’attimo è impagabile.

 

Affermo di essere in possesso della prescritta autorizzazione di legge necessaria per la pubblicazione dell'immagine delle persone da me ritratte.

 

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